La granola, originaria degli Stati Uniti, detta Knuspermusli, è una miscela di cereali, miele e frutta secca, usata prevalentemente per la colazione o merenda. Fatta in casa sicuramente è più buona e fragrante. Partendo dalla ricetta base, puoi inventare abbinamenti vari, dal più goloso al più light a secondo del tuo gusto. È facilissimo preparare la granola, io la chiamo all’italiana, in quanto l’originale prevede lo sciroppo d’acero e l’olio di cocco. Prova a prepararla!
Ingredienti
- Fiochi d’avena 350 gr.
- Frutta secca 250 gr. (mandorle, noci, nocciole, semi di girasole)
- Uva passa 100 gr. ( o altro tipo di frutta disidratata tipo albicocche ,prugne ecc.)
- Olio di semi di arachide 60 ml
- Acqua 100 ml
- Miele Millefiori 100gr.
- Zucchero di canna 2 cucchiai
Metti in una pentola il miele, l’acqua, lo zucchero di canna e l’olio di semi.
Fai sciogliere lentamente fino all’ebollizione. Quando è pronto fai raffreddare.
Trita grossolanamente la frutta secca (io ho usato nocciole e mandorle). In una ciotola capiente metti i fiocchi d’avena, i semi di girasole, le mandorle e le nocciole e mescola bene.
Aggiungi lo sciroppo e rimescola bene.
Rivesti la teglia del forno con carta forno e spargi il composto in un solo strato.
Metti in forno a 160* per 40 minuti. Ogni 10 minuti togli la teglia dal forno e rimescola bene con un cucchiaio, per farla tostare uniformemente. Il profumo che emana ti farà capire che la granola è pronta: croccante, dorata e pronta per essere gustata.
Quando si è raffreddata aggiungi la frutta disidratata e mescola ancora. Io ho aggiunto uva passa. Metti la granola in un barattolo di vetro con tappo ermetico. Si conserva fino a due settimane.
Usala per la colazione con lo yogurt, con latte caldo o freddo, arricchendo gelato o budino o per la merenda. Sicuramente iniziare la giornata con la granola porterà allegria a te ad ai tuoi cari!
“A rifletterci bene, i migliori sono sempre allegri. È molto meglio essere allegri, ed è anche il segno di qualche cosa: è come avere l’immortalità mentre si è ancora vivi.” (cit. da ‘Per chi suona la campana’ Ernest Hemingway, scrittore)