Il casatiello, rustico classico della cucina campana, si prepara a Pasqua ma non solo, perché è talmente buono che può arricchire la tua tavola per ogni giorno di festa. Fatto con una semplice pasta di pane, arricchito da salumi e formaggio, a Pasqua si decora con uova crude con il guscio, che infornate, diventano sode. Soffice e profumato si conserva per più giorni ed è sempre buono. Da provare!
Ingredienti
- Farina 0 500 gr.
- Farina 00 100 gr.
- Strutto 100 gr.
- Sale 2 cucchiaini
- Lievito di birra liofilizzato 1 bustina
- Zucchero 1 cucchiaino
- Acqua 300 gr.
- Salame tipo Napoli 150 gr.
- Provolone 100gr.
- Pecorino 50 gr.
- Parmigiano grattugiato 30 gr.
Metti in una ciotola la farina, lo strutto, il sale, il lievito liofilizzato ed il cucchiaino di zucchero. Aggiungi gradualmente l’acqua tiepida.
Lavora o a mano o con la planetaria.
Impasta bene per circa 10 minuti. Otterrai un panetto morbido che metterai a lievitare in un posto non ventilato coperto da un canovaccio per circa 1 ora.
Dopo la lievitazione il panetto ha raddoppiato il suo volume.
Taglia a dadini il salame e il formaggio.
Stendi il panetto sul piano di lavoro accompagnandoti con un poco di farina.
Stesa la pasta con il matterello, distribuisci sopra i salumi e i formaggi. In ultimo spolverizza con parmigiano grattugiato. Metti da parte un pezzetto di pasta che ti servirà per decorare le uova.
Arrotola la pasta, da la forma di una ciambella e mettila in una teglia (a stampo a ciambella) di 24 cm di diametro che hai precedentemente imburrata.
Fai delle striscioline di pasta, rivesti le uova.
Appoggia le uova sulla ciabella.
Metti a lievitare in un posto non ventilato coperto da un canovaccio fino a che non avrà raddoppiato il suo volume.
Inforna a 180* nella parte bassa del forno non ventilato per 45-50 minuti.
Fai raffreddare e togli dallo stampo. Il casatiello è pronto per la tua tavola in festa!
”Se riuscirai a mantenerti sempre nel presente, sarai un uomo felice. La vita sarà una festa, un grande banchetto, perché è sempre e soltanto il momento che stiamo vivendo.” (Paulo Coelho, da “L’alchimista”-1988-)